Argania spinosa (L.), Skeels, 1911

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)
Classe: Magnoliopsida Brongn. (1843)
Ordine: Ebenales Engl. (1892)
Famiglia: Sapotaceae Juss., 1789
Genere: Argania Roem. & Schult.
Italiano: Argan, Argania
English: Argan
Français: Arganier
Deutsch: Arganbaum, Arganie
Español: Argán
Descrizione
L'argania è un albero dai rami spinosi (da qui l'epiteto spinosa), alto da 8 a 10 metri, assai resistente e che può vivere anche 150-200 anni. È una pianta che si è perfettamente adattata all'aridità del sudovest del Marocco, e la sua sagoma è molto caratteristica: chioma ampia e arrotondata, tronco nodoso, tortuoso e abbastanza corto, formato spesso da più parti intrecciate tra loro. L'argania fornisce un legno molto duro, utilizzato soprattutto come legname da riscaldamento. I fiori, da bianchi a giallo-verdastri, compaiono tra maggio e giugno. Il frutto è una bacca ovale, fusiforme, lunga circa 30 mm, che quando è matura è giallo-bruna e che contiene una noce estremamente dura, al cui interno vi sono tre "noccioli". Un albero ne produce circa 8 kg all'anno. Le foglie, verde scuro e coriacee, servono di nutrimento a cammelli e capre. Queste ultime non esitano ad arrampicarsi sui rami per brucarle. La popolazione berbera dell'Atlante ha sempre utilizzato l'olio di argan per le sue virtù alimentari e cosmetiche. Come il tè, anche l'olio di argan viene tradizionalmente offerto agli ospiti insieme al miele in segno di ospitalità. Olio di Argan: esistono due tipi di olio d'argan, a seconda che i noccioli vengano o meno tostati prima dell'uso. L'olio cosmetico, più chiaro, si usa applicandolo sulla pelle e sui capelli èd è ritenuto efficace contro la caduta dei capelli, gli eczemi, la disidratazione della pelle, ecc. L'olio alimentare, più scuro e dal sapore più forte a causa della torrefazione dei semi, viene utilizzato come olio per condire gli alimenti. È molto nutritivo e costituisce, in minima quantità assieme a mandorle tritate e miele, l'amlu, una pasta molto nutriente tradizionale, consumata per la prima colazione. Il consumo di olio ha anche un profondo significato rituale derivato dalla cultura berbera, come il bagnare la bocca dei neonati con una goccia d'olio, in segno augurale, o offrirlo simbolicamente agli ospiti. Salvo una parte minore prodotta e consumata localmente, la produzione specializzata è quasi tutta esportata. La ricercatrice della Università di Rabat, Zoubida Charrouf, ha contribuito in modo sostanziale alle conoscenze scientifiche di quest'olio e degli altri sottoprodotti dell'argan, ed inoltre alla sua estensione al mercato imprenditoriale. Grazie al CRDI ("Centro di Ricerca per lo Sviluppo Internazionale, società pubblica canadese), ed anche per effetto della sua attività personale ha operato per fondare le prime cooperative di lavorazione dell'olio di argan, con criteri imprenditoriali, formate e dirette interamente da donne.
Diffusione
La pianta dell'argan viene considerata un "relitto" del Terziario: essa esiste infatti in Marocco da 80 milioni di anni, e probabilmente nel Terziario copriva vaste superfici del Nordafrica (che all'epoca era probabilmente unito alle isole Canarie) e dell'Europa meridionale, mentre questa vasta area di diffusione si contrasse nel Quaternario a causa dei mutamenti climatici connessi con le glaciazioni, il che spiegherebbe l'esistenza attuale di alcune colonie nella zona di Rabat (regione di Khemisset) e molto più a nord, vicino alla costa mediterranea tra gli Ait Iznassen. Una considerazione ulteriore della sua particolarità è che la famiglia delle Sapotacee, (a cui appartiene Argania), è altrimenti pressoché sconosciuta in quel distretto del pianeta. Oggi la massima concentrazione di queste piante si trova nella regione del Souss. Dal 1988 una zona di circa 830.000 ettari tra Agadir e Essaouira è stata dichiarata dall'UNESCO "Riserva della biosfera".
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Data: 26/01/2011
Emissione: Anno dell'anziano Stato: Algeria |
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